Un ottobre entomologico romano
Conferenza “Vespe, calabroni e pungiglioni” – Maurizio Mei
Università Sapienza di Roma
Prendendo spunto dalla psicosi che ha accompagnato la cosiddetta invasione di Vespa orientalis a Roma, nell’estate 2022, la conferenza è iniziata facendo un po’ di chiarezza sull’argomento, discutendo l’isterica copertura mediatica di questa “emergenza” e mostrando l’incredibile quantità di inesattezze, errori e inutili allarmismi che sono stati messi in circolazione per l’occasione.
Dopo una breve presentazione delle tre specie di calabrone (Vespa spp.) presenti in Italia, è stato quindi trattato il caso della Vespa velutina, una specie aliena introdotta in Liguria e in Piemonte qualche anno fa. L’arrivo di questa specie dalla Francia, dove era stata a sua volta introdotta dalla Cina, aveva messo in allarme soprattutto gli apicultori per i possibili danni agli alveari, all’apicoltura tutta e all’ambiente. Anche in questo caso si era creata una vera psicosi e si erano moltiplicate le
iniziative volte a controllare, se non ad eradicare, il minaccioso pericoloso alieno.L’invasione di velutina ha portato il discorso su un altro insetto sociale, l’ape “domestica” (Apis mellifera), un organismo associato all’uomo fin dall’antichità che è divenuto, per la pubblica opinione, sinonimo di Natura, di Bene, di Biodiversità. Il relatore ha cercato di far riflettere gli ascoltatori sul fatto che oggi l’ape è di fatto un marchio “green, bio, equo, eco, sostenibile ecc.” utile a vendere qualsiasi prodotto (soprattutto se non biologico e naturale…). Ha cercato di mostrare che l’ape “domestica” è tutto tranne che un organismo naturale. Grazie all’impollinazione industriale e all’apicoltura diffusa, l’Apis mellifera viene immessa nel territorio senza regole e a densità del tutto innaturali, con un grosso impatto negativo sulle specie di api selvatiche (più di 1000 in Italia), sugli altri impollinatori e sulla vegetazione stessa. Problemi analoghi presenta anche l’impollinazione industriale realizzata con i bombi (Bombus spp.), introdotti scriteriatamenin molte parti del mondo dove si sono spesso stabiliti come vere specie aliene.
A conclusione della conferenza, sono stati suggeriti alcuni spunti di discussione, in parte provocatorii, a proposito del problema delle specie aliene. In particolare, si è parlato della possibilità di considerare le invasioni biologiche eventi naturali, inevitabili, intrinseci al sistema. Eventi che sono una calamità per molti ma che allo stesso tempo costituiscono un’enorme opportunità di sviluppo delle conoscenze, delle carriere, dell’economia, delle tecniche (e che per questo motivo vengono solitamente ingigantiti e demonizzati oltre misura).