Skip to content Skip to footer

Lo studio degli insetti della campagna romana è sicuramente un obiettivo a cui un’associazione come la nostra è obbligatoriamente legata per motivi, lasciatecelo dire,  “biogeografici” e “filogenetici”. Se il Museo Civico di Zoologia di Roma, fosse più considerato dall’amministrazione capitolina di stampo umanista, e ben fornito di personale e fondi, sarebbe stato in grado di conservare in unica sede tutte le collezioni appartenute ai soci romani nel corso degli anni. Ciò significa che oggi avremmo un poderoso archivio sulla biodiversità degli insetti e non solo, in una zona d’Italia situata nel mezzo della fascia costiera tirrenica e del Mediterraneo in generale, dove arte, storia e natura si fondono nella “Grande bellezza”. 
Il motivo biogeografico (e quello biografico dei singoli soci) sono presto spiegati. Innanzitutto, anche se la il 50% dei nostri soci vive in altre regioni d’Italia, l’ARDE è nata come un’associazione locale dove i soci “indigeni” sono sempre stati molto inclini a svolgere le loro osservazioni di campo sugli insetti dei dintorni di Roma. Motivo? Un po’ di beata pigrizia romana, unita a un pizzico di malinconia affettuosa e ironica verso il proprio territorio, quel tanto che basta per godersi la vita, e che trattiene gli entomologi vicino alla Capitale, almeno durante i week-end. Parafrasando Stendhal nella sua definizione dell’arte, potremmo riscrivere così la sua famosa frase “Per capire l’entomologia ci vuole un po’ di malinconia e d’infelicità”. Anche perché per vivere l’entomologia non basta amare le scienze naturali ma serve anche una insana passione artistica per la natura stessa e gli insetti che ne costituiscono la più grossa fetta.
L’aspetto filogenetico va invece spiegato conoscendo la storia e le origini dell’ARDE: l’associazione è stata fondata da Omero Castellani, un ingenuo ma geniale maestro elementare di Acilia, che conduceva i suoi entusiastici alunni a scoprire i segreti degli animali nel cuore della bassa campagna romana, fra i ruderi ancora fumanti della Seconda Guerra Mondiale, quasi un gesto di volontà per ricostruire la cultura del Paese e conservarne le bellezze.
La campagna romana è un paesaggio ormai tanto trasformato rispetto all’immagine che molti di noi conservano, aiutati dalle vecchie fotografie in bianco e nero custodite nei cassetti (anche supportati da diapositive a colori nelle ultime decadi del XX secolo). Tuttavia, nonostante le trasformazioni e le mutilazioni subite nel passato, ancora oggi tutti siamo invitati a pensare alla campagna romana ispirandoci alle meravigliose immagini con cui alcuni artisti (i famosi “XXV pittori”, italiani e stranieri, ma in primo luogo Roesler Franz) hanno immortalato questi romantici e bucolici paesaggi, dove anche il grande Goethe ha voluto farsi ritrarre, durante una pausa del suo Grand Tour.
La nostra Associazione – fin dagli inizi della sua costituzione e in particolare dagli anni ’60 in poi – ha particolarmente studiato l’area della Tenuta Presidenziale di Castelporziano attraverso campagne mirate che hanno portato ad una serie di contributi, sia generali che specialistici, in gran parte pubblicati sul nostro bollettino e sugli atti della Accademia Nazionale delle Scienze, detta dei Quaranta, Roma, Il Sistema Ambientale della Tenuta Presidenziale di Castelporziano.

Attualmente sono in atto due progetti di ricerca organizzati da nostri soci:

“Biodiversità dei Lepidotteri della Tenuta Presidenziale di Castelporziano”

“Progetto di Ricerca Paolo Maltzeff. Per lo studio dei Coleotteri e degli Imenotteri della Tenuta Presidenziale di Castelporziano”, iniziativa nata anche per ricordare il compianto Paolo Maltzeff, nostro socio onorario, che più di ogni altro si è speso per la promozione dello studio entomologico della Tenuta.