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Catastrofista? E allora dobbiamo essere tutti catastrofisti? No, no. Siamo ancora in tempo a evitare la catastrofe. Come? Con la cultura, con la conoscenza, con la consapevolezza dei fatti della vita e in primis proprio con la cultura della natura, con quella serie di fatti che ci coinvolge, ci fa prendere coscienza e ci spinge verso un nuovo stile di vita totalmente diverso da quello attuale. Un nuovo stile di vita non imposto però da una normativa o da una legge ma da una nostra profonda convinzione interna.
Voi lettori, giunti a questo punto mi direte: ma che c’entra tutto questo con questo libro, con questa sorta di antologia e di spigolature umanistiche sugli insetti?
C’entra, C’entra!
Iniziamo dall’umiltà. Spodestiamo noi stessi dal centro dell’universo. Mettiamoci umilmente ai margini; mettiamo al centro del nostro mondo la natura e non noi, mettiamo al centro, nel posto che loro compete quella miriade di forme di vita che si sono evolute e convivono grazie a milioni di equilibri ecologici complessi e instabili e in continua dinamicità. Diventiamo umili, spogliamoci della nostra saccenza fine a noi stessi e modifichiamo i nostri stili di vita. Per farlo dobbiamo imparare a conoscere più a fondo quel milione, quasi, di specie diverse di insetti, piccoli e apparentemente insignificanti ma che regolano le sorti del nostro Pianeta, dobbiamo imparare a rispettare i loro spazi vitali, dobbiamo renderci conto che proprio la loro sopravvivenza è la base della nostra vita e che senza di loro tutto l’edificio della vita collassa.
C’è bisogno allora di un cambio di paradigma, c’è bisogno di invertire i ruoli, di considerarci noi ospiti temporanei di questa terra che non è nostra ma che compete ed è regolata nelle sue funzioni e nei suoi equilibri biologici da miliardi di piccoli esseri viventi unicellulari a noi invisibili e dagli Invertebrati. Si, proprio dagli Invertebrati, in grandissima maggioranza insetti.
Più di novecentomila sono le specie di insetti che noi oggi conosciamo e ai quali abbiamo già dato un nome ma forse il totale delle specie di insetti che vivono sulla terra raggiunge addirittura alcuni milioni.
Ma come, gli insetti? Quelle “cose striscianti”, quei “creepy crawlers” che nella povera nostra vita di tutti i giorni ci infastidiscono e che siamo stati abituati a considerare spesso anche con un po’ di ribrezzo, questi inutili esserini senza senso sono invece i padroni del mondo? Mi piace ricordare qui un piccolo libro della metà del secolo scorso scritto da uno dei più grandi entomologi italiani, Guido Grandi, professore universitario, accademico, direttore di importanti istituti universitari di ricerca. Ebbene questo grand’uomo che passò tutta la sua vita scrivendo migliaia e migliaia di pagine di studi profondi sugli insetti, in vecchiaia diede alle stampe, per l’editore Calderini, un’opera di poche pagine che portava un titolo emblematico: “Insetti, un mondo di dominatori”.