Mai si è parlato così tanto delle api come in questi ultimi decenni, glorificandole come se fossero gli unici membri di una categoria che, in realtà, è assai più vasta e complessa: quella degli animali impollinatori. Eppure, nel pieno del terzo millennio, le conoscenze scientifiche sull’impollinazione sono ormai molto progredite. Oggi conosciamo le innumerevoli strategie con cui piante e animali collaborano in questa meravigliosa simbiosi, ricevendone un vantaggio reciproco. Attraverso l’impollinazione, insetti e molti altri animali che vivono sulle piante gestiscono involontariamente la fecondazione di molte piante da fiore (angiosperme), trasportando i prodotti delle gonadi maschili (polline) alle vie genitali femminili (pistilli e ovario). Il trasporto può avvenire da un fiore all’altro della stessa pianta o di piante diverse, oppure tra diverse parti dello stesso fiore. Su questa complessa casistica della sessualità nelle piante e degli strabilianti adattamenti modellati dalla selezione naturale parleremo in diversi articoli della rivista on line Lampyris. Ora ci limitiamo a ricordare che non solo le api e altri imenotteri ma anche insetti di vari ordini (principalmente coleotteri, ditteri, lepidotteri, neurotteri e tisanotteri) contribuiscono alla svolgimento di questo importantissimo ruolo ecologico.
Per completezza, aggiungiamo che anche molti ragni che stazionano mimetici al centro dei fiori attendendo la preda sono impollinatori, come anche numerosi vertebrati che trattengono e diffondono grandi quantità di polline con il loro piumaggio (uccelli) o la pelliccia (piccoli marsupiali, roditori, pipistrelli, scimmie, lemuri volanti e così via). Ovviamente, però, il ruolo principale spetta agli insetti, in particolar modo ai coleotteri (scarabeidi, glafiridi, buprestidi, elateridi, licidi, cantaridi, cleridi, meliridi, bituridi, falacridi, nitidulidi, coccinellidi, mordellidi, tenebrionidi, edemeridi, meloidi, micteridi, anticidi, scraptidi, cerambicidi, crisomelidi, curculionidi ecc.). Infatti, l’ordine dei coleotteri si distingue per la grande quantità di specie e di individui coinvolti in questo ruolo a favore della variabilità genetica delle piante, e rappresenta da solo una grande biomassa animale che dipende almeno in parte da quella vegetale e lavora silenziosamente al suo servizio. La grande diversità dei coleotteri, dimostrata dal variare delle dimensioni, dei colori e delle forme, come pure dalla loro distribuzione stagionale e oraria, garantisce la fecondazione di tante specie vegetali diverse per grandezza e forma dei fiori, cosa che le api non potrebbero fare da sole.
Purtroppo molte persone vedono solo i danni che questi piccoli organismi producono ai fiori, rovinando i petali e riducendo la funzione estetica dei giardini agli occhi dei loro proprietari. Come se i giardini non fossero fatti di esseri viventi ma di oggetti inanimati che si vorrebbero conservare in eterno (da qui l’orrore dei fiori di plastica). Per questi motivi, i cittadini avanzano continue richieste di disinfestazione per eliminare chi ha osato infliggere danni all’intoccabile proprietà umana. Chi ama veramente la natura, però, non reagisce in questo modo, consapevole che la rovina di un fiore comporta la fertilità di molti altri, perpetuando così il rinnovamento della vita e della sua diversità.