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Un’importante categoria di insetti decompositori è quella dei saproxilici, che comprende tutte le specie associate alla decomposizione del legno in natura. I microambienti in cui si trovano queste queste comunità biologiche sono innanzitutto i vecchi alberi cavi, spesso chiamati “monumentali”, “vetusti” o “veterani”, il cui tronco in lento deperimento diventa un enorme serbatoio di biodiversità. I saproxilici formano un’enorme rete ecologica che abbraccia quasi tutti gli ordini di insetti e anche numerosi altri gruppi di animali che agiscono in qualche modo nel processo di decadimento e trasformazione della lignina, fino alla sua completa inclusione nel suolo forestale per la rigenerazione delle foreste stesse. Quindi non solo insetti (anche se la grande maggioranza è costituita da coleotteri, imenotteri, ditteri, blattoidei e apterigoti) ma anche aracnidi, centogambe, miriapodi, molluschi, anellidi e piccoli vertebrati. Fra questi ultimi, per esempio, figurano molti uccelli che nidificano nelle cavità dei vecchi tronchi, come i picchi, le cince, i rampichini, la passera mattugia, i picchi muratori, le balie, i quattrocchi, gli smerghi, alcuni rapaci notturni ecc. Alla categoria dei saproxilici appartengono quindi non soltanto gli organismi che si nutrono direttamente del “legno morto” (saproxilofagi) ma anche tutti i predatori e parassiti che vivono a spese di questi (ad es. imenotteri e ditteri parassitoidi). Infine, va rilevato che i saproxilici vivono sia negli alberi deperenti ancora vivi e in piedi, sia in quelli i cui tronchi sono ormai caduti e giacciono sul suolo forestale. 

Di questa categoria, i media e il mondo dell’istruzione dell’Unione Europea hanno dovuto occuparsi a partire dall’inizio del 2000, a causa di una serie di progetti di conservazione della biodiversità portati avanti dagli stati membri dopo gli allarmi degli entomologi sulla rarefazione dell’habitat saproxilico. Gli studiosi, infatti, hanno scoperto che le consuete tecniche di sfruttamento del legname a scopo commerciale stanno riducendo le foreste a delle sterili coltivazioni di alberi in cui la biodiversità è bassissima. Tale basso livello di ricchezza di specie è dovuto al fatto che gli alberi vengono tagliati quando sono ancora troppo giovani, quando ancora il loro tronco e sano e quindi non utilizzabile dagli organismi biodecompositori. In altre parole, agli alberi non è concesso di invecchiare e quindi di svolgere il loro ruolo di conservatori della biodiversità forestale. In conseguenza di ciò, la maggioranza degli insetti forestali si estinguono come pure gli uccelli insettivori (la maggioranza dei passeriformi canori) che di essi si nutrono e/o nidificano nelle cavità dei tronchi.

In Italia, il progetto della UE dal titolo Monitoring Insects with Public Participation (MIPP, 2012-2017) si è occupato fondamentalmente dei metodi per il monitoraggio delle specie saproxiliche protette, in particolare di Lucanus cervus, Osmoderma eremita, Cerambyx cerdo, Morimus asper/funereus e Rosalia alpina. Il Progetto MIPP è stato, portato avanti dal Centro Nazionale Biodiversità Forestale, a Bosco Fontana (Mantova), fondato per iniziativa di Franco Mason, entomologo e allora ufficiale del Corpo Forestale dello Stato. Il MIPP, per il quale hanno lavorato come coordinatori e consulenti alcuni soci dell’ARDE (Paolo A. Audisio, Marco A. Bologna, Giuseppe M. Carpaneto ecc.), ha attirato molto l’attenzione dei media poiché ha realizzato migliaia di incontri con il pubblico soprattutto nelle scuole ma anche interventi radiotelevisivi e articoli su giornali e riviste. Inoltre, i cittadini volontari sono stati coinvolti nel monitoraggio attraverso segnalazioni fotografiche delle specie via Internet. Oggi il centro di cui sopra, ribattezzato Centro Nazionale Carabinieri Biodiversità di Bosco Fontana è gestito dal Raggruppamento Carabinieri Forestali e rappresenta un importante punto di riferimento europeo per lo studio e la conservazione della biodiversità forestale. (https://www.mase.gov.it/pagina/progetto-mipp-monitoring-insects-public-participation-corpo-forestale-dello-stato) (http://lifemipp.eu/)