Che cosa è un insetto molesto? Per molte persone che disdegnano gli insetti, tutte le specie sono moleste, salvo forse le api (per via della grande pubblicità in loro favore) e a condizione che non si avvicinino troppo… È difficile definire e quantificare le molestie che gli animali possono procurare agli umani: ciò che appare molesto a qualcuno non lo è per un altro. E comunque, le nostre reazioni dipendono dal grado di confidenza che riusciamo ad avere con le diverse specie. Se facciamo un’intervista chiedendo “quale animale è maggiormente fastidioso?” la maggioranza assoluta dei cittadini risponderà: “sono le zanzare!”. A queste delicatissime ma temibili creature pochi riescono ad abituarsi. Ciò è tristemente vero soprattutto a causa della globalizzazione in corso delle zoocenosi che ha portato a confluire nello stesso centro abitato più specie di zanzare con diversi orari di attività. In questo modo, gli assalti agli umani vanno avanti in modo continuo durante le 24 ore, rendendo le zanzariere non completamente efficienti. Eppure molte persone riferiscono di non essere punti affatto dalle zanzare o di avere reazioni allergiche quasi assenti o comunque trascurabili. In ogni caso, il problema è spesso creato dalla cittadinanza stessa che, priva di informazioni adeguate, diviene responsabile dell’aumento di questi insetti, creando involontariamente microambienti acquatici artificiali su terrazze e giardini, dove le femmine depongono le uova. Lo stato di sofferenza dei cittadini conduce spesso a disinfestare i parchi pubblici e i giardini condominiali con sostanze che impoveriscono le popolazioni di tutti gli insetti e degli uccelli canori. Nell’ipotesi meno peggiore, l’uso di bacilli spacciati per selettivi, conducono alla scomparsa di tutti i ditteri (centinaia di specie) e dei loro predatori (compresi i pipistrelli) dagli ambienti urbani.
Un altro problema che determina la moderna intolleranza degli umani verso gli insetti è che molte persone cresciute in ambienti urbani hanno perso il rapporto con la natura. È il caso di coloro che odiano le cicale e i grilli, dicendo che i loro romantici versi sono assordanti e impediscono il sonno. Chi ha un buon rapporto con la natura, consolidato da dolci ricordi di infanzia, ama il frinire delle cicale che invita alla siesta in giardino o in campagna nei pomeriggi estivi. Inoltre, è veramente strano non trovare un senso di piacevole calma ascoltando il canto degli ortotteri, in particolare dei grilli. I popoli dell’Estremo Oriente sono talmente incantati dai loro versi da mantenere un grillo in una gabbietta vegetale nel locale in cui dormono o lavorano. Grilli, cicale e rane, nel senso più ampio del termine, sono le voci della natura a cui la nostra specie è stata selezionata positivamente, a partire da decine di migliaia di anni e forse rappresentano un indicatore di condizioni sicure per dormire. Invece, nell’algido Occidente progredito, certe persone sono capaci di far disinfestare il proprio giardino per liberarsi da questi compagni dei mesi estivi, preferendo che il rumore delle macchine (di ogni tipo) faccia da sfondo ai loro sogni.