Chi sono costoro?
Molto matti, completamente matti, geniali, artisti… e ancora: introversi detentori di conoscenze o estroversi In teoria dovrebbero essere solo scienziati, e invece sono anche poeti, tecnici, collezionisti, creativi, matti, affabulatori in cerca di platee? avari accaparratori di oggetti “preziosi” o solidali presentatori di bellezze naturali? spiriti riflessivi che evitano le folle o istrionici esibizionisti?; maniaci accumulatori di rarità e stranezze o curiosi esploratori che conservano prove delle loro infinite esperienze? Evitando i suddetti casi estremi, gli entomologi posso essere molteplici combinazioni di tutto ciò. Nel bene e purtroppo anche nel male.
Perché mai qualcuno dovrebbe occuparsi di insetti, visto che l’opinione pubblica nei confronti di questi animali è ancora orientata a definirli “repellenti, ributtanti, schifosi” e così via? Senza dubbio, essere attratti dagli insetti non è una cosa normale, almeno se utilizziamo il temine normalità nel suo vero significato che è quello statistico. Infatti, la percentuale di patiti per gli insetti rispetto a quella di chi preferisce altri animali (soprattutto mammiferi e uccelli) è sicuramente molto bassa. Eppure, chiunque abbia una conoscenza del mondo a sei zampe, anche se l’avvicinamento a quest’ultimo è stato casuale o necessario, riconosce che la bellezza della natura trova negli insetti la percentuale assoluta di oggetti degni di ammirazione, anche soltanto estetica. Basta aver avuto l’occasione di vederli da vicino, gli insetti, e magari ingranditi.
Ma poi ci sono anche le complicità dovute a contorni inaspettati: l’occasionale aiuto della luce e delle ombre, dell’acqua o del vento, lo sfondo di una musica avvolgente o la compagnia di una persona desiderata, sono tutte occasioni per avere opportunità del tutto particolari di godimento delle esperienze.
Una delle cose più sorprendenti (e talvolta imbarazzanti) dell’entomologia è che favorisce incontri fra persone diversissime tra loro per età, cultura, ricchezza, ruolo sociale, religione, scelte di vita, idee politiche, sensibilità artistica, capacità tecnologiche, e tutto il resto. Tutto in funzione dell’interesse per un certo tipo di insetti. In questo modo, quindi, si può essere invitati a visitare la collezione di un medico, di un ingegnere o di un architetto ma anche di un nobile residente in un castello, di un magnate dell’industria o delle telecomunicazioni, di un vanesio influencer, di un idraulico, di un procuratore della repubblica, di un musicista di qualsiasi genere, di un pittore, di uno scultore, di un operatore della nettezza urbana, di un regista cinematografico, di uno scaricatore di cassette al mercato, di un bancario o di un banchiere, e perfino di proprietari di vaste tenute che mantengono in vita rinoceronti bianchi sudafricani o lupi grigi. Gli esempi fatti sono tutti reali, avvenuti a chi nel corso della sua vita ha frequentato tanti entomologi e ora scrive questo testo. E perfino donne… ci tengo a dire questo perché gli entomologi di sesso femminile sono molto rari, soprattutto negli aspetti del collezionismo. La spiegazione di questo fenomeno, sicuramente non casuale, rimane oscura e speriamo che qualcuno prima o poi ci aiuti a capirlo (in modo scientifico naturalmente). A tal riguardo, va sottolineato che paradossalmente, in tutti i popoli di terre gondwaniane in cui si raccolgono insetti e altri invertebrati a scopo alimentare, le persone maggiormente coinvolte sono le donne, aiutate dai loro bambini, durante le escursioni quotidiane in foreste e savane alla ricerca di piante e funghi commestibili.
Secondo quanto raccontato finora, è impossibile dire che cosa accomuna gli entomologi dilettanti in base all’attività lavorativa che svolgono o dalla loro classe sociale (economica o culturale che sia). Ciò che gli entomologi hanno in comune è qualcosa di trasversale, soprattutto fondata sul carattere e sulla curiosità esplorativa. Soprattutto, ci sembra che il fattore più importante sia il grado di eccentricità di una persona, la tendenza ad uscire dai binari principali e percorrere i sentieri più interni e dimenticati dagli altri. Forse, il segreto degli entomologi, sta soprattutto nel voler giudicare e scegliere da soli, incuranti del pensiero prevalente, della moda e del conformismo sociale. Il tutto, promosso e consentito da un po’ di follia.