L’Appennino settentrionale e i suoi avamposti verso il Tirreno, hanno sempre costituito un forte richiamo per gli entomologi dell’ ARDE. Una delle principali ricerche su quest’area è stata condotta da un team di entomologi romani dilettanti e professionisti, per la realizzazione di una monografia, pubblicata in più parti, alcune anche sul Bollettino dell’ARDE a partire dal 1978, dal titolo I Macrolepidotteri dell’Appennino centrale, a cura di Carlo Prola, Pietro Provera, Tommaso Racheli e Valerio Sbordoni. Le specie presenti sono state analizzate dal punto di vista della distribuzione geografica anche nelle aree antiappenniniche e preappenniniche. Da allora, altri soci hanno esplorato sistematicamente le singole regioni montuose laziali, non soltanto sulle farfalle ma anche su coleotteri, imenotteri, ditteri e altri ordini di insetti. I rilievi più studiati per tutti gli ordini sono stati i Colli Albani, seguiti da i Monti Cimini, Sabini, Prenestini, Lepini, Simbruini ed Ernici. I risultati sono stati pubblicati principalmente sul Bollettino dell’ARDE.
Alcuni luoghi dell’Appennino laziale sono stati più volte la meta di escursioni collettive trasformatesi poi in “scampagnate” per rinsaldare i rapporti di amicizia fra i soci e quindi la loro collaborazione nella raccolta dei dati faunistici. E’ rimasta famosa nella storia della nostra associazione la mitica escursione sul Monte Lupone, nel cuore dei Monti Lepini, organizzata nel giorno 24 ottobre 1971 dal presidente allora in carica, Italo Mercati e dalla sua gentile famiglia, evento ricordato sul Bollettino ARDE fra gli atti sociali. Fra i soci che ricordiamo aver partecipato, oltre a Italo Mercati, ci sono Marco Bologna, Giuseppe M. Carpaneto, Enzo Colonnelli, Gianni Gobbi, Paolo Maltzeff, Stefano Maugeri, Francesco Sacco e Nicolino Scalas, tutti o quasi insieme alle loro mogli o compagne. I giovani soci di allora ricordano quell’occasione come se fosse stata il loro “battesimo entomologico”. Per tutti fu una giornata magica, fra natura, musica improvvisata, salsicce e vino. Se il dio Pan esiste, in quel pomeriggio era sicuramente lì intorno a noi.
Nell’ambito dell’Appennino centrale, un’attenzione particolare va prestata al Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, a cui l’associazione ha dato un notevole contributo.