Norme per la Stampa dei lavori scientifici sul Bollettino A.R.D.E.
Il Bollettino dell’Associazione Romana di Entomologia pubblica lavori scientifici inediti relativi alla sistematica, faunistica e biologia di Insetti e di altri Artropodi della fauna terrestre e d’acqua dolce, con particolare riferimento all’area mediterranea e con preferenza per l’Italia appenninica.
Il Bollettino pubblica preferenzialmente lavori di Soci. Il file-testo deve pervenire in Redazione strettamente conforme alle presenti norme redazionali. Il file-testo deve essere inviato per e-mail al Direttore responsabile e alla Redazione (andrea.liberto@alice.it – arde.segreteria@gmail.com) in formato Microsoft Word (.doc, .docx).
Il testo, inclusi riferimenti, didascalie di figure e tabelle, deve avere un’interlinea di 1,5. I margini della pagina devono essere di almeno 2 cm su tutti i lati. Il testo deve essere in Book Antiqua 10-point (8- point deve essere usato solo per le didascalie, i riassunti, il materiale esaminato, la bibliografia e i Reperti), con 1 cm di rientro all’inizio di ogni paragrafo. Tutte le pagine devono essere numerate.
La stesura del lavoro deve rispettare il seguente schema: Intestazione – Testo – Ringraziamenti – Riassunti – Bibliografia. 1) Intestazione: Nome e cognome dell’Autore.
1)Titolo breve e chiaro, con indicazione fra parentesi del gruppo sistematico trattato (Ordine, Famiglia). Esempio: GIOVANNI BINAGHI (*) REVISIONE DEL GENERE SCOTONOMUS (Coleoptera, Staphylinidae) (**) (in nota a pie’ pagina) (*) Indirizzo dell’Autore: Museo Civico di Storia Naturale, Via Brigata Liguria, 9 – 16121 Genova. E-mail: ……… (**) Contributo allo studio degli Stafilinidi italiani: XVI. Ricerca condotta nell’ambito del programma CNR, contributo n., etc.
2) Il testo deve essere scritto secondo le norme consuete della letteratura scientifica. Nelle descrizioni di nuove specie è necessaria anche una breve diagnosi differenziale, oltre all’elenco del materiale esaminato, con indicazione dei tipi e della loro collocazione. I simboli e devono essere utilizzati per indicare, rispettivamente, i sessi maschio e femmina degli esemplari esaminati. Nel file si devono scrivere in corsivo esclusivamente i nomi latini dei generi, sottogeneri, specie e sottospecie. I nomi degli Autori dei taxa di gruppo genere e specie citati nel testo (almeno per la prima volta) devono essere indicati per esteso e seguiti dall’anno di descrizione. Esempio: Metallina Motschulsky, 1850; Metallina lampros (Herbst, 1784); Papilio machaon sphyrus (Hübner, 1819). Non si devono usare sottolineature di alcun tipo in tutti gli altri casi cui provvederà direttamente la Redazione.
3) Le illustrazioni dovranno essere accompagnate da una breve didascalia.
Il testo delle didascalie deve essere scritto nell’ultima pagina del file. Le illustrazioni (figure, diagrammi, foto) devono essere indicate nel testo come figure (fig. 3) (figg. 8-10) e debbono portare una numerazione indipendente e progressiva. Allo stesso modo devono essere indicate le tabelle (tab. 1; tabb. 3-5). Indicare sempre la scala grafica.
4) Gli eventuali ringraziamenti devono essere raggruppati alla fine del testo, prima del riassunto. Se l’articolo è scritto in una lingua diversa da quella dell’Autore/i, nei Ringraziamenti indicare sempre il nome e la nazione, del madrelingua che ha effettuato la revisione linguistica del lavoro prima della submission.
5) Riassunto. A prescindere dalla lingua nella quale è scritto il lavoro, alla fine del testo, prima della bibliografia, sono necessari almeno due riassunti, uno in italiano e uno in inglese (Summary), preceduti dalla traduzione del titolo, in corsivo.
6) I lavori possono essere scritti nelle seguenti lingue: italiano, inglese, francese, tedesco, spagnolo.
7) Le citazioni bibliografiche nel testo vanno fatte nel seguente modo: (Castellani 1943), (Audisio 1976, 1978; Tizio 1986; Aalbu 2000; Audisio 2000) (Bologna in stampa) oppure nel corso della frase: …. secondo Castellani (1943) ….
8) La bibliografia deve essere scritta conformemente ai seguenti esempi:
MAYR E. 1963. Animal Species and Evolution. Harvard University Press, Cambridge, 797 pp. (nel caso di un libro).
MAGRINI P., QUÉINNEC E. & VIGNA TAGLIANTI A. 2013. A new species of Trecus from the Ethiopian plateau (Coleoptera, Carabidae). Fragmenta entomologica, 45 (1-2): 17-24. Doi: 10.4081/fe.2013.13 (nel caso di un articolo su un periodico).
BOLOGNA M.A. (in stampa). Studio del genere Stenostoma (Laitreille) (Coleoptera, Oedemeridae). Animalia, (nel caso di lavoro in stampa).
CARPANETO G.M. 1977. Ricerche sui Coleotteri Scarabaeoidea dell’Asia Minore. Tesi di laurea (non pubblicata), relatore Prof. V. Sbordoni, Facoltà di Scienze M.F.N., Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, 172 pp. (nel caso di una tesi di laurea).
BORCHMANN F. 1917. Meloidae und Cephaloidae, 1-222. In: Junk W. (ed.), Coleopterorum Catalogus, pars 69. Schenkling, Berlin (nel caso di un capitolo di un libro o di un fascicolo di catalogo).
Si tengano inoltre presenti le seguenti norme:
– I nomi dei periodici devono essere scritti per esteso, consultando possibilmente “BHL – Biodiversity Heritage Library” https://www.biodiversitylibrary.org oppure “ACNP – Catalogo Italiano dei Periodici” https://acnpsearch.unibo.it.
– Quando più lavori di uno stesso Autore portano lo stesso anno di pubblicazione, essi devono essere accompagnati da lettere minuscole dell’alfabeto (1963a, 1963b) e nello stesso modo vanno ricordati nel testo.
– Usare sempre esclusivamente numeri arabi. Solo nel caso di volumi con pagine iniziali o finali a numerazione latina, si procede come segue: XII + 235 pp.
– Se presenti si indicano le tavole fuori testo (numero complessivo): 101 pp + 14 tavv. (libro) oppure: 32-49 + 14 tavv. (articolo su rivista).
– Il numero della serie (eventualmente presente) va scritto tra parentesi, prima il volume. Esempio: (n.s.) 4: 23-48.
– Il numero del fascicolo va indicato tra parentesi, mentre il Doi va indicato alla fine (senza punto finale). Esempio: Biological Reviews, 91 (4): 1050-1064. Doi: 10.1111/brv.12204
I lavori accettati sono pubblicati gratuitamente, salvo casi di costi particolari (numero di illustrazioni, tavole fuori testo, etc.).
Per ogni lavoro saranno messi a disposizione degli Autori 50 estratti cartacei gratuiti e il PDF. Su richiesta si potrà avere un preventivo spese per gli estratti eccedenti tale numero.
Le bozze devono essere restituite corrette dall’Autore, entro 20 giorni dal ricevimento, insieme con l’ordinazione degli estratti.
Eventuali esperienze o ipotesi su “paradossi ecologici” sono anche ben accolte. Ad esempio: impatto del rimboschimento sulla scomparsa delle radure e della loro biodiversità; l’aumento di specie, anche native, che stanno incrementando le loro popolazioni perché favorite dall’uomo e che hanno un impatto negativo su altri animali, in particolare sulle biocenosi entomologiche; l’abbandono della campagna e la conseguente scomparsa degli stagni permanenti (pozze di irrigazione e abbeveratoi); l’abbandono della pastorizia e l’impatto di questo fenomeno sulla scomparsa delle biocenosi coprofaghe e necrofaghe; l’aumento della dispersione degli insetti o degli stagni temporanei, grazie alle inondazioni; il ripristino automatico di habitat caldo-aridi e l’aumento di specie xerotermofile come risposta ai cambiamenti climatici; l’impatto ambientale delle turbine eoliche e dei pannelli solari sulla fauna; l’impatto della lotta biologica sulla fauna entomologica autoctona; esperienze sul contributo degli insetti al dibattito fra chi mitizza la natura vergine e chi idealizza il ruolo dell’uomo per salvare il Pianeta.
Su Lampyris non dobbiamo aver timore di esporre ciò che pensiamo su una propria esperienza perché rimane scontato che non si tratta di pubblicazioni, tantomeno di lavori scientifici ma di libere “conversazioni scritte” aperte alla discussione. Beninteso, l’esperienza porta sempre il naturalista a immaginare dei possibili meccanismi di causa-effetto, che rappresentano utili ipotesi di lavoro da cui possono scaturire delle ricerche. Chi lancia certe idee potrebbe ricevere proposte di collaborazione per trasformarle in ricerche scientifiche; oppure lascerà che altri in seguito abbiano i mezzi e la volontà per testare queste ipotesi scientificamente per dimostrare la loro validità.
Ogni file pdf conterrà una sola comunicazione, firmata da uno o più scriventi, ciò per facilitare la ricerca per temi, gruppi tassonomici, aree geografiche e persone. Eventuali comunicazioni degli Atti sociali, del Consiglio direttivo, della Segreteria, del Bibliotecario e dei gruppi di lavoro, o attività di singoli soci (avvisi di conferenze, progetti, ecc.), potranno invece essere inserite assieme, in forma più estesa rispetto a quanto avviene sul Bollettino, in un singolo pdf una tantum, intitolato Atti sociali e attività dei soci di ciascun anno. In questo modo, gli eventi potranno essere comunicati a tempo debito e non dopo che sono avvenuti (come spesso avviene oggi per quanto riguarda il Bollettino), potranno essere descritti più ampiamente, e risulteranno reperibili molto più facilmente, sia prima che dopo il loro svolgersi. Le recensioni di libri e i necrologi formali, continueranno invece ad essere pubblicati sul Bollettino.
Come si scrive su Lampyris
I pdf delle comunicazioni vengono ordinati con un numero progressivo seguito dall’anno in cui vengono inseriti nell’archivio di Lampyris (1/2024; 2/2024; 3/2024 e così via), quindi riuniti in cartelle che contengono tutti gli scritti ricevuti nello stesso anno. Per il momento, non c’è limite al numero di scritti che possono essere pubblicati in un anno. I lettori possono trovare le comunicazioni già uscite, aprendo le cartelle e cliccando sulla comunicazione di loro interesse, in base al titolo oppure usando un apposito motore di ricerca. Nel motore di ricerca andranno inseriti il numero progressivo della comunicazione e l’anno oppure il cognome degli autori e l’anno, oppure parole chiavi scelte di volta in volta dal Comitato di Redazione. I soci potranno riferirsi a precedenti comunicazioni sullo stesso argomento se intendono continuare la discussione sullo stesso argomento. Non sono ammesse polemiche e termini offensivi verso gli autori e altre persone eventualmente citate negli articoli. La Redazione si riserva il diritto di non accettare le comunicazioni che non rispondano ai criteri espressi in questo documento.
Gli autori di nuove comunicazioni possono ispirarsi leggendo gli articoli precedenti, cercando di uniformarsi nello stile della narrazione e della grafia. Inoltre, qui di seguito, forniamo delle semplicissime norme redazionali a cui gli autori delle comunicazioni dovranno attenersi per facilitare il lavoro di uniformazione da parte del responsabile di turno.
Gli articoli vanno scritti in italiano, con un linguaggio semplice, evitando l’eccessiva ridondanza di termini tecnici. La divisione in parti del testo è libera e senza rientri; i titoli delle parti stesse vanno allineati a sinistra. Articoli in lingue molto diffuse nella comunità europea (inglese, francese, spagnolo) possono essere presi in considerazione, nel caso di eventuali reportage di grande interesse. Il testo va scritto in Word su una sola colonna e con modalità continua, cioè senza spezzare le parole con il trattino e senza andare a capo alla fine di ogni riga se il paragrafo non è completato. I nomi di genere, sottogenere e specie vanno in corsivo. Quest’ultimo può essere usato anche per parole che appartengono a un’altra lingua. Evitare di scrivere parole tutte in maiuscolo e di usare note a fondo pagina. La numerazione delle pagine, i rientri e la spaziatura dei testi sono compito della redazione. Si prega comunque di salvare i testi come Calibri 12. In fondo all’articolo, a destra, vanno inseriti la data completa di invio del contributo (in cifre gg/mm/aa: 00/00/00) seguita da nome e cognome dell’autore o degli autori, senza titoli e affiliazioni (ciascuno con un recapito email se si è disposti a essere contattati). Eventuali riferimenti bibliografici, se considerati necessari, vanno ridotti al minimo, seguendo le norme redazionali del Bollettino. Per illustrare la comunicazione, gli autori sono incoraggiati a fornire belle figure (foto o disegni), presentati come file a parte (esclusivamente in formato .JPEG o .TIFF). Queste richiedono una breve didascalia che inizia con il numero della figura (Fig. 1) e termina con il nome dell’autore delle figure stesse fra parentesi. Non trattandosi di pubblicazioni, non sono previste spese di stampa.