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Un ottobre entomologico romano

Conferenza
“Gli Insetti di Darwin e la teoria dell’evoluzione”
– Giorgio Narducci, Università  Sapienza di Roma

Charles Darwin fin da bambino coltivò un profondo interesse per gli Insetti, specialmente per i Coleotteri, e per la loro collezione come avveniva per tanti ragazzi vittoriani di “buona” famiglia: “una pura e semplice passione di collezionista, infatti non facevo mai dissezioni e di rado confrontavo i caratteri esterni con le descrizioni pubblicate”; una passione di un naturalista in erba che catturava insetti a Cambridge, ricordi indelebili che fondarono poi i primi nuclei interpretativi della sua teoria rivoluzionaria. Alcune di queste osservazioni su alcune specie di Coleotteri Hydroadephaga furono poi riportate da James F. Stephens nei famosi volumi “Illustrazioni dell’Entomologia britannica” con suo massimo orgoglio.

Il viaggio della Beagle, come è noto, costituì per Darwin un’esperienza straordinaria e una personale rivoluzione “copernicana”, passando da un visione fissista ad una nuova evoluzionista, nella quale le specie potevano mutare; visitando ambienti diversi nell’arco di quasi 5 anni iniziò a chiedersi i motivi della variazione delle specie, le modalità di diffusione e le diverse distribuzioni geografiche relativamente agli ambienti e alle aree geografiche: “I marinai gridavano che «nevicava a farfalle» e l’impressione era proprio questa. Vi erano varie specie, ma la maggior parte degli insetti apparteneva ad una forma simile, ma non identica, alla comune Colias edusa dell’Inghilterra. Farfalle notturne ed Imenotteri accompagnavano queste farfalle diurne, ed anche un bel Coleottero (Calosoma) si posò a bordo” 6 dicembre 1833 (Viaggio di un naturalista intorno al mondo).

Ritornato a Londra continuò ad elaborare i suoi pensieri, in forma scritta, privata, sotto forma di appunti nei famosi Taccuini sulla Trasmutazione della specie – non esisteva ancora l’uso moderno della parola “evoluzione” ; ad esempio: “Quando uno vede i capezzoli sul petto di un uomo, non dice che abbiano un qualche uso, ma che il sesso non sia stato determinante. – lo stesso per le ali inutilizzate sotto le elitre di coleotteri – nati da coleotteri con ali e modificati. – Se si trattasse di semplice creazione, di certo sarebbero nati senza.” Un’osservazione interessante sul concetto di adattamento in modo non solo originale ma iconoclasta.

Darwin conobbe molto bene Thomas Vernon Wollaston, entomologo e malacologo che studiò approfonditamente la fauna di Madeira e delle Isole Canarie; è interessante notare che la copia personale del libro “Sulla Variazione delle specie con speciale riferimento agli Insetti; seguita da un’inchiesta sulla natura del Genere”, Wollaston 1856, è piena di annotazioni al margine di tante pagine, forse uno dei libri più commentati dal naturalista. La posizione teorica fissista di Wollaston è utile per Darwin per soffermarsi e discutere della dispersione e dei diversi adattamenti degli insetti. Wollaston che dedicò questo libro a Darwin, divenne poi molto critico nei confronti della sua teoria attraverso recensioni non firmate, ma riconosciute da Darwin per il suo caratteristico periodare.

Un altro aspetto centrale dell’opera darwiniana è il dibattito – ancora moderno, vedasi in tanti autori come Stephen Jay Gould e la teoria degli equilibri punteggiati – sul gradualismo evolutivo e la velocità di cambiamento nei viventi. In realtà la posizione darwiniana non è solo gradualista.

Riassunto del capitolo e di quello precedente

Ho tentato di dimostrare…; che inizialmente la maggior parte delle varietà è locale [e infine che, sebbene ciascuna specie debba essere passata attraverso numerosi stadi di transizione, è probabile che i periodi, durante i quali è andata incontro a modificazioni, anche se lunghi e frequenti se misurati in anni, sono stati brevi in confronto ai periodi durante i quali la specie è rimasta invariata.]” Dalla VI edizione (1872) nelle parentesi quadre rispetto alla prima, 1859 dell’Origine della specie, Cap. X, Successione geologica degli organismi viventi.

Nei Taccuini darwiniani, spesso in forma di brevi annotazioni, quasi aforismi, si soffermò anche sulla posizione dell’uomo, degli Insetti e su quella che in altre considerazioni definisce “la rete della vita”:

“Spesso la gente parla del meraviglioso evento della comparsa dell’uomo dotato di intelligenza – La comparsa di insetti con altri sensi è più meravigliosa, probabilmente la loro mente è più diversa e l’introduzione dell’uomo non è nulla rispetto a quella del primo essere pensante, sebbene sia difficile tracciare un confine.” pag. 207;

“non così grande come fra insetto perfetto e precedente, difficile dire se articolato o intestinale, o anche un acaro. – un’ape, con i suoi meravigliosi istinti, paragonata a un acaro del formaggio.

La differenza è che fra l’Uomo e gli animali vicini esiste un ampio divario per quanto riguarda la mente, più che per le strutture.” pag. 208 (Taccuino B, 1837-1838).

Darwin e il suo Hobby
Vai Charlie!

Disegno dell’amico Albert Way
https://cudl.lib.cam.ac.uk/view/MS-DAR-00204/117

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