
A settantacinque anni dalla fondazione della Associazione Romana di Entomologia, un gruppo di soci giovani e vecchi si propone per continuare a tenere viva l’attenzione per lo studio degli insetti, specialmente in questo momento di forte e profonda crisi per i fatti e per la cultura della natura.
C’è il doveroso ringraziamento a chi ha mantenuto in vita e fatto prosperare la nostra associazione in anni difficili, mantenendola attiva fino a questa età.
E c’è pure il seme di una possibile nuova visione della “nostra” entomologia, da inserire, da incastonare come una cosa preziosa nella civiltà e nella cultura, tutta la cultura, anche quella umanistica. Belle avvisaglie, queste: un’entomologia praticata per l’uomo e al servizio dell’uomo e della civiltà.
L’epoca che stiamo vivendo è cruciale ed anomala, oltre che per i contingenti motivi sanitari, soprattutto per la drammatica crisi ambientale che condizionerà sempre più seriamente gli anni a venire. Il nostro governo, con il PianoNazionale di Ripresa e Resilienza ha voluto creare un Centro Nazionale Biodiversità e noi entomologi dovremo fare ogni sforzo per mettere a disposizione del nuovo centro e della intera società tutte le nostre specifiche e importanti conoscenze sullo stato della biodiversità entomologica italiana e del pianeta.
E’ tempo che il nostro patrimonio materiale di collezioni, su cui si basa quello immateriale ma ben più rilevante delle nostre conoscenze tassonomiche, biogeografiche, ecologiche ed evolutive, venga finalmente preso in considerazione e valorizzato nella sfida alle tante crisi che attanagliano il pianeta ed il futuro dell’umanità. Parole grosse? No, elementari. Fondamentali. Basilari.
Da piccola associazione quasi familiare, allestita in casa sua dal maestro di scuola Omero Castellani, e rivolta “magistralmente” ai più giovani con i gruppi dei Bombi e delle Lucciole, l’ARDE è andata via via conquistando una platea più vasta di entomologi, divenendo infine un centro di aggregazione forte, dapprima solo cittadino e poi anche nazionale, caratterizzato dalla partecipazione amicale di dilettanti e professionisti che convivono in una perfetta comunanza di interessi e di voglia di fare. Questa particolarissima situazione ha favorito nel tempo un forte sviluppo complessivo dell’entomologia romana, avvenuto sempre grazie a preziosi scambi di idee, talvolta anche sanamente dialettici.
Un fervore di idee e azioni, che mi piace chiamare “passione entomologica”, che ha contribuito a creare a Roma una generale crescita culturale, e che soprattutto ha gradualmente condotto alla nascita di una “scuola romana di entomologia”, ormai strutturata, stabilita e riconosciuta. E forse, sebbene in giro non si dica, pure ammirata. Tutto questo ha anche apportato un forte beneficio alla stessa ricerca universitaria e a un altrettanto, se non maggiore, affinamento di interessi e competenze in ricercatrici e ricercatori non professionisti, prevalentemente giovani, curiosi della natura. Oggi molti di questi, in parte grazie all’ARDE, sono ricercatrici e ricercatori affermati che pubblicano anno dopo anno contributi apprezzati, necessari, obbligatoriamente citati nella letteratura scientifica perché validi e irrinunciabili.
Da parte mia sono assolutamente carico, entusiasta e pieno di voglia di fare, pur con la restrizione degli anni che non sono certo pochi. Voglio però assicurare tutti che sento particolarmente la responsabilità del lavoro che mi aspetta per fare sempre più grande e presente sul territorio la ormai storica nostra Associazione Romana di Entomologia alla quale appartengo dal 1964 … ben più di mezzo secolo! Bene, un vecchio pronto a dedicare tutte le sue energie per fare del gruppo eletto dall’ultima assemblea una grande e unica squadra che possa operare, assieme a tutti gli associati, per mettere in assoluta evidenza nel paese la necessità e la attualità della cultura entomologica, proprio ora in questa epoca di crisi della biodiversità che oggi chiamiamo Antropocene. Tutto in un clima di fattiva collaborazione con la “sorella maggiore” Società Entomologica Italiana, con la giovanissima e promettente Associazione Lepidotterologica Italiana, con l’Accademia Nazionale Italiana di Entomologia e con i fortunati forum che da tempo operano in rete.
Questo melting pot di passioni, conoscenze, ricerche, approcci, interessi e linguaggi ha avuto, come avviene di norma in ambito associativo, momenti di forte attività ed anche periodi di stasi. I fattori caratterizzanti la vita associativa, oltre alla passione dei soci, hanno gravitato sempre attorno a situazioni contingenti, spesso anche stressanti, che riguardano la sede sociale, le pubblicazioni e anche ovviamente le finanze. Problemi, questi, che hanno caratterizzato non poco la vita associativa ma che non ne hanno mai minato totalmente le radici. Da sempre la forza del sodalizio si è retta comunque su un benefico ed unico equilibrio e complementarità tra professionisti e dilettanti i quali ultimi molto spesso motu proprio diventavano anche più esperti dei professionisti, ma sempre accomunati tutti dalla voglia di interagire tra loro. Oggi, tuttavia, situazioni contingenti e nuovi contesti esterni hanno favorito una frattura tra l’associazione e la sua platea di riferimento. Più che piangerci addosso siamo determinati ad analizzare con estrema razionalità lo stato dell’arte e ad avviare le attività adeguate alle mutate condizioni comunicative, culturali e sociali per arrivare ad una riconsiderazione della stessa missione dell’ARDE in un’epoca di forti cambiamenti locali e globali.
I giovani, che costituiscono il futuro capitale umano fondamentale, sono loro ad essere inquadrati nel nostro mirino. A chi dovremmo guardare, se non ai tanti potenziali interessati alla scienza dell’entomologia, che necessitano di crescere, conoscere e capire per qualificarsi nello studio degli insetti superando un impulso di generico interesse? Investire quindi nella formazione qualificata, fornire opportunità di crescita a chi già abbia una vocazione all’entomologia, sarà il nostro compito primo. E il kit dei necessari strumenti lo abbiamo. Sarà però difficile adottare questa strategia senza interventi razionali e propedeutici, che pensiamo di realizzare con la partecipazione diretta a gruppi di lavoro che coinvolgano il maggior numero possibile di soci. Gli ambiti di attività saranno indubbiamente molti e diversificati ma sarà necessario iniziare con buona lena su questioni essenziali come sede e patrimonio librario, pubblicazioni, comunicazione e campagna associativa, ricerca e collezioni, sinergie e rapporti di partenariato e, ovviamente, ricerca di forme nuove di finanziamento. Un sogno, infine, è la creazione ed il mantenimento di uno “sportello entomologico”, un centro di consulenza entomologica qualificata a disposizione di ogni tipo di pubblico e dell’intera società. Bene, avere il nostro “specifico” pubblicamente riconosciuto e utilizzato da grandi e piccoli, da chiunque non abbia accesso a un’informazione seria ed esatta, sarebbe già un bel balzo in avanti, un gran bel sogno realizzabile.
E allora, forza entomologi professionisti, forza entomologi dilettanti, forza persone di buona volontà che si accorgono della strepitosa presenza su questa terra degli insetti… e che con il successo delle nostre ricerche entomologiche cresca anche la nostra associazione e l’integrazione tra i suoi soci.
Vincenzo Vomero
Presidente